mercoledì 21 marzo 2018

COLLABORAZIONE: "ORGANICO EXPORT- BIO'S ITALIA"


Ciao, benvenuti nel mondo Bio's.

Oggi voglio parlarvi di Bio's srl, un'azienda che ha molto a cuore il benessere e la salute dell'uomo, di cui fanno parte una sana alimentazione, un approccio naturale alla salute, il rispetto degli esseri viventi e dell'ambiente che ci circonda.

Bio's nasce da un'idea  di Terra e Sole, che vanta 25 anni di esperienza nel mondo del biologico.
Nel Settembre 2015 i soci Bio's srl acquisiscono Area Bio, nasce così Bio's Produzione e Distribuzione Srl; oggi gestisce un laboratorio che produce prodotti da forno salati e dolci con certificazione Vegan e Bio e una piattaforma online che distribuisce e commercializza, oltre alle proprie referenze, anche quelle di altre aziende come Life food, Destinaton, Galvanina, Sale di Cervia, Kotanyii, Pep Up life, Fish 4 ever.

Ho avuto il piacere di provare e gustare i prodotti dell'azienda Fish 4 ever; la qualità è di gran lunga superiore rispetto a quelli provati in precedenza.
L'azienda vende pesce in scatola e fa affidamento a piccole imbarcazioni per fare scelte sostenibili e avere la tracciabilità dei prodotti, con al massimo quattro fasi che portano dalla pesca al mare alla confezione in tavola. 
Fish 4 ever garantisce la miglior qualità e un approccio etico e acquista con selezione e attenzione le materie prime, il suo approccio sostenibile fa la differenza, quella differenza che molti di noi cercano ma che spesso non trovano in nessun prodotto.


Patè di tonno con alghe wakame

Il patè di tonno con alghe wakame contiene ingredienti di alta qualità; per un piatto ricco di sapore e sano.
Il tonno proviene dalla pesca sostenibile, mentre le alghe marine sono raccolte a mano presso colture  biologiche, nel rispetto dell'ambiente. Il patè è ideale per sughi, secondi piatti o tartine.


Filetti di sgombro con pepe nero e succo d'arancia

Lo sgombro è un pesce ricco di Omega 3, sano e con un sapore molto intenso.
Nelle ricette vengono aggiunti solo prodotti che vanno a completare e valorizzare il suo sapore.






Sardine scozzesi al naturale

Le sardine vengono pescate quando sono più grosse e gustose in modo da ottenere il più elevato contenuto di Omega 3.


Tonno al naturale

Il tonno striato è la miglior scelta in termini etici e di qualità; viene prodotto da pesci interi e non con parti congelate.


Il sapore dei prodotti è unico e il pesce viene pescato da imbarcazioni locali ben conosciute.
Ho avuto modo di assaporare questi quattro prodotti e non solo...mi sono divertita a escogitare e inventare una ricetta, semplicissima e gustosa. 
Ho preparato delle omelette con tonno, pane con sardine scozzesi condite con limone e un filo d'olio extra vergine d'oliva e pane con patè di tonno alle alghe wakame; il tutto arricchito con peperoni cruschi fritti in padella.

Per preparare l'omelette servono 2 uova grandi, latte q.b., sale fino q.b., olio extra vergine d'oliva e della grana grattugiata q.b.
Rompete le uova in una ciotola, aggiungete il latte,il sale e il formaggio, sbattete il composto amalgamando per bene tutti gli ingredienti.
Scaldate un tegame sul fuoco e aggiungete un filo d'olio; appena è caldo cuocete l'omelette a fiamma moderata, in modo che l'uovo resterà morbido.
Girate l'omelette per far cuocere anche la parte superiore e una volta pronte mettetele in un piatto.
Dopo averle fatte raffreddare qualche minuto ho aggiunto un filo sottilissimo di maionese e il tonno Fish 4ever,


ho arrotolato le omelette

e infine ho decorato il mio piatto con del pane e dei peperoni cruschi.

Nonostante la preparazione di questo piatto è stata semplicissima, a renderlo speciale, sano e saporito  sono i prodotti Bio's. 

Di seguito vi lascio il sito della piattaforma online per poter acquistare i prodotti ed essere aggiornati sulle novità che questa azienda propone https://www.biositalia.com/ .










martedì 13 marzo 2018

CAFFÈ MARODDA



Oggi voglio parlarvi del caffè Marodda, un'azienda fantastica che mi ha stupita molto per la qualità del prodotto ma soprattutto per la professionalità con il quale si propone ai suoi clienti. Ho avuto il piacere di ricevere delle cialde a casa e due bellissime tazzine da caffè firmate Marodda.


Il caffè ormai fa parte del nostro quotidiano, serve a darci la giusta carica per affrontare la giornata e perché no la solita scusa per fare due chiacchiere con le amiche.
Il caffè aiuta a stimolare il sistema nervoso.


Coffeaitalia è presente da diversi anni sul mercato con il brand Caffè Marodda ed è sede Aicaf per la provincia di Cosenza. Organizza spesso dei corsi per la formazione di baristi, operatori del settore o appassionati del caffè, tutto ciò per garantire le conoscenze pratiche e tecniche per la formazione.

Il caffè Marodda è davvero eccezionale, il vero sapore di un caffè italiano e la sua cremosità fa impazzire tutti.
La sua qualità è di gran lunga superiore ad altri che ho provato precedentemente.

Vi consiglio di acquistarlo e provarlo, non ne potrete fare più a meno.


www.marodda.com

domenica 7 gennaio 2018

LA CUCINA SPAGNOLA: " IL COCIDO MADRILENO"


La cucina spagnola (gastronomía de España) è fortemente radicata nelle tradizioni più antiche ed ha il merito di aver promosso all'inizio del Cinquecento l'ingresso di prodotti nuovi (patata, pomodoro, mais, cacao, caffè, ecc.) provenienti dalle Americhe. La cucina delle regioni affacciate sul mare (in particolare Catalogna, Comunidad Valenciana, Andalusia, Baleari e Canarie) comprende preparazioni a base di pesce e di carne ed è più varia e fantasiosa di quella dell'interno, fondata essenzialmente sulla carne (maiale, agnello) e sui legumi.


Tra gli antipasti (entremeses), le preparazioni più tipiche sono i frutti di mare (mariscos), olive verdi e nere, salumi e il salchichon di Vic. Gli aperitivi sono noti anche come tapas, o anche pincho nel Paese basco. Tra gli antipasti caldi ricordiamo la tortilla de patatas (frittata con patate) che si serve soprattutto come piatto forte e preparata secondo molte varianti.

La paella, la preparazione più conosciuta della cucina spagnola, è il prototipo del piatto unico, preparata con riso, carne di pollo, coniglio, pesce (gamberoni e scampi), frutti di mare (mitili e vongole), verdure pomodori, peperoni, piselli, pancetta. Il termine spagnolo "paella" si riferisce alla padella che si usa per cucinare questa pietanza, la "paellera" (padella di ferro larga e dai bordi bassi munita di 2 manici). Tra le minestre, quella calda più nota è la sopa de ajo (zuppa d'aglio), tra quelle fredde il gazpacho (zuppa di vegetali crudi).

Anche le pietanze di carne e pesce sono varie e gustose. Altro piatto importante di origine contadina è il cocido, un bollito misto preparato con tipi diversi di carne a seconda delle regioni e con differenti verdure e legumi. Un'altra preparazione caratteristica è il cochinillo (porcellino neonato) arrostito al forno. I piatti di pesce, invece, trovano le migliori caratteristiche nella zuppa zarzuela de mariscos, nel baccalà alla vizcayna e nel merluzzo alla basca.

Come contorno il più importante è il pisto manchego, fatto con pomodori, cipolla, melanzane e zucchine tagliati a pezzi e cucinati in padella con olio per circa 30 minuti.

Per quanto riguarda i dessert, sono ben rappresentati e alcuni ricordano da vicino le produzioni siciliane/italiane.[Asserzione molto vaga nel senso di parte come se la cucina italiana fosse tale quale la cucina spagnola] Uno dei dessert tipici è la crema catalana.







STORIA E RICETTE

Il cocido madrileño è un piatto eccezionale. Oltre ad essere delizioso, rappresenta una vera e propria istituzione a Madrid; una pietanza antichissima eppure ancora fortemente radicata nella vita quotidiana del madrileno moderno.

L’esperienza di mangiare un cocido fatto ad arte non dovrebbe mai mancare durante un soggiorno nella capitale. Infatti, persino il modo di servire e mangiare questa pietanza è tutto un rituale, un banchettare di molte portate, lungo varie ore, che rappresenta bene lo spirito gaudente e conviviale del popolo spagnolo, che accomuna anche noi italiani.

Cos’è:
il cocido madrileño è uno stufato a base di ceci, vari tipi di carne, insaccati e verdure cotti a lungo a fuoco lento.

La storia:
i cocidos sono un tipo di pietanza diffuso in tutta la Spagna moderna, con molte varianti a seconda delle regioni. Si crede che all’origine di questi piatti, e quindi anche della versione madrilena, ci sia uno stufato a base di ceci anticamente preparato dagli ebrei sefarditi, chiamato adafaina, per il quale venivano impiegate solo carni di manzo e volatili dissanguate secondo la tradizione kosher. Sarebbero stati i marrani, gli ebrei convertiti al cristianesimo, ad aggiungere successivamente la carne di maiale ed il sangue, proibiti agli ebrei, con il fine di non insospettire l’inquisizione.

Gli ingredienti:
ogni famiglia ed ogni ristorante prepara il cocido in maniera differente. Ad ogni modo, certi ingredienti sono fondamentali per prepararlo in maniera ortodossa:

ceci, i veri protagonisti di questo piatto;
verdure: verza, carote, rape, patate;
carni: gallina o pollo, stinco di manzo, pancetta fresca, osso di prosciutto crudo;
insaccati: chorizo (salsiccia stagionata con paprica), morcilla (salsiccia morbida di sangue di maiale), prosciutto crudo;
la bola: si tratta di una specie di grossa polpetta impastata con carne tritata, pane, uova, aromi, fritta e poi aggiunta durante la bollitura.
Come si consuma:
si tratta di un piatto unico molto sostanzioso che si serve tradizionalmente per tappe, i cosiddetti tres vuelcos, ovvero “tre rovesciamenti”. Prima si cosuma la sopa (zuppa), alla quale viene solitamente aggiunta pasta fina. Seguono i ceci, accompagnati dalle patate e dalle verdure. Infine, viene servita la carne insieme alla bola. Data la sua natura copiosa e sostanziosa, questo piatto si consuma solitamente nei mesi freddi.

Dove mangiarlo:
ogni madrileno conosce un posto dove, a suo avviso, si serve il miglior cocido di Madrid - sempre secondo a quello di sua madre, ovviamente! Qui di seguito vi presento alcuni ristoranti che vengono considerati, più o meno unanimamente, istituzioni del cocido madrileño:

Malacatín, Calle de la Ruda 5.
Da molti considerato il migliore di Madrid città. Il locale è piccolo, una tipica taverna madrilena rumorosa e senza fronzoli, ma la qualità e la quantità del cibo ne fanno una mecca del cocido madrileño, servito “a puntate”, come vuole la tradizione. Dicono che chi riesce a finire tutto, non paga il conto… probabilmente perché nessuno è mai riuscito nell’impresa! I prezzi, ad ogni modo, sono ragionevoli. Metro: La Latina (5), Tirso de Molina (1). Mappa.
Casa Carola, Calle Padilla 54.
Un classico. Per meno di 30 euro a persona uno dei migliori cocidos, servito secondo la tradizione in tres vuelcos, caffè e dolce. Bevande a parte. Metro: Lista (4), Diego de León (4, 5, 6) e Núñez de Balboa (5, 9). Mappa.
Taberna La Bola, Calle de la Bola 5.
Un antico ristorante, famoso per il suo cocido, con un ambiente tradizionale. Qui viene servito in giare individuali di terracotta. Si spende sui 25/30 euro bevande, dolce e caffè inclusi. Ricevono a pranzo su due turni: alle 13:30 e alle 15:30. Metro: Santo Domingo (2), Ópera (2, 5, R) e Plaza de España (3, 10). Mappa.
El Charolés, Calle Floridablanca 24, San Lorenzo de El Escorial.
È considerato uno dei templi del cocido madrileño, forse il migliore. Non si trova a Madrid, ma se avete intenzione di vedere il monastero dell’Escorial, potreste abbinarlo alla visita. Ha fama di essere piuttosto caro (oltre 40 euro a presona), ma le porzioni sono abbondanti e la qualità ottima. Preparano cocido il mercoledì e il venerdì. Stazione di Cercanías (treno locale) El Escorial, linea C8 da Atocha. Mappa.



domenica 22 ottobre 2017

CUCINA GRECA: "KATAIFI" DOLCE A BASE DI FRUTTA SECCA E MIELE



Tra le portate più diffuse nella cucina greca troviamo gli antipasti, normalmente a base di ingredienti semplici, come olive nere, sottaceti, acciughe, ma anche polpettine di carne e involtini di riso avvolte da foglie di vite. Tra i simboli della tradizione culinaria greca c’è sicuramente la celebre pita, il pane tradizionale, sempre presente sulla tavola e usato soprattutto per servire i piatti principali a base di carne o verdure. Fra le ricette greche più rinomate troviamo la moussaka, un pasticcio a base di carne tritata e melanzane, arricchito con besciamella e formaggio, i souvlaki, i tipici spiedini di carne speziata, l’insalata greca, a base di pomodori, olive e cetrioli, molto diffusa soprattutto nel periodo estivo, lo tzatziki, una salsa preparata con yogurt cremoso, cetrioli e aglio, il tipico gyros, ovvero il kebab allo spiedo, e per concludere i baklava, un dolce molto diffuso nel mondo, formato da numerosi strati di croccante pasta fillo farciti con miele e frutta secca. Senza dimenticare il famoso yogurt cremoso, servito sia come dessert insieme a frutta secca e miele, sia come base di numerose salse. Andiamo alla scoperta dei segreti della cucina greca con le ricette tradizionali proposte su Agrodolce.

Il kataifi è un dolce tipico della pasticceria greca e mediterranea composto da frutta secca e sciroppo di miele che viene racchiuso in una matassa di fili di pasta fillo croccanti, così ingarbugliati che risultano praticamente impossibili da districare. Una volta stesa, la pasta kataifi viene farcita con noci tritate mescolate con uova, zucchero e cannella, e poi arrotolata per dar vita a dei deliziosi involtini dolci cosparsi di burro fuso, cotti in forno, e infine irrorati con uno sciroppo a base di miele. Questo tradizionale dolce greco rappresenta un vero peccato di gola. Anche se è piuttosto insolito ai nostri occhi, vale la pena prepararlo almeno una volta. Per raggiungere un ottimo risultato è consigliabile utilizzare materie prime di qualità, ad iniziare dal burro. Prediligete quello ottenuto da latte di mucca, capace di regalare al dessert un tocco insuperabile. Un altro accorgimento importante è di versare lo sciroppo sul dolce molto lentamente e poco alla volta in modo da favorire un corretto assorbimento. Prima di distribuirlo sugli involtini appena sfornati, fate raffreddare lo sciroppo. La ricetta prevede, infine, un lungo riposo prima dell’assaggio: rispettatelo nonostante il profumo inebriante che pervaderà la cucina. Il kataifi rappresenta uno dei fiori all’occhiello della pasticceria ellenica, in Grecia sono soliti consumarlo anche per Natale. Se amate questa cucina non dimenticate la baklava, anch’essa fatta con pasta fillo, frutta secca e sciroppo.


PREPARAZIONE:

Versate all'interno di un pentolino il miele, l’acqua, lo zucchero, la cannella in polvere e la scorza di limone non trattato (la sola parte gialla). Ponete sulla fiamma e, mantenendola bassa, fate cuocere fino a completo scioglimento dello zucchero. Fate raffreddare completamente lo sciroppo ottenuto.

Nel frattempo tritate le noci abbastanza finemente. In una ciotola, versate le noci, lo zucchero di canna, l'uovo e la cannella. Mescolate per far amalgamare tutti gli ingredienti.

Ponete sul piano di lavoro la pasta kataiki e ricavatene una matassa abbastanza lunga. Farcitela alla base con un cucchiaio di ripieno e iniziate ad arrotolare fino a ottenere un involtino. Continuate fino ad esaurimento degli ingredienti.

Imburrate una teglia da forno e adagiatevi gli involtini, gli uni accanto agli altri.

Fate sciogliere su fiamma bassa il burro e cospargetelo abbondantemente sugli involtini, insistendo sui bordi.

Trasferite la teglia in forno già caldo e fate cuocere il kataifi a 180 °C per circa 30 minuti. Una volta cotto, tiratelo subito fuori dal forno e cospargetelo immediatamente con lo sciroppo ben freddo in maniera omogenea.
Fate riposare 4-5 ore prima di gustare il dolce.

martedì 19 settembre 2017

CUCINA ARABA: PASTILLA CON POLLO


La Cucina Araba può essere considerata il trait d’union tra la cucina mediterranea e la cucina indiana. Caratterizzata da tradizioni antichissime e da una ritualità dei pasti dettata anche e soprattutto dalla religione Islamica. Durante il periodo del Ramadan infatti gli arabi consumano due pasti durante tutta la giornata, prima del sorgere del sole (Suhur) e dopo il tramonto (Fitūr). Il Fitūr ha delle regole dettate proprio dalla tradizione religiosa.

La pastilla è un piatto tradizionale della cucina marocchina che viene generalmente servito come antipasto in occasione di feste importanti o grandi cerimonie. Le sue origini vengono fatte risalire alla Spagna islamica, quando i musulmani in fuga da Granada si rifugiarono in Africa portando con loro le proprie tradizioni culinarie. Si tratta di una sorta di sformato a base di carne di piccione, spesso però sostituita da quella di pollo, di uso più comune. Esistono anche varianti della pastilla fatte con pesce o frattaglie. La carne, dopo essere stata rosolata, viene cotta nel brodo con il ras el hanout, un mix tipico del Marocco di circa 30 aromi tra cui molte erbe aromatiche e spezie. Essendo difficilmente reperibile qui in Italia può essere sostituito utilizzando un mix di zenzero, zafferano, coriandolo e paprika. La pastilla è composta da strati di carne, mandorle caramellate, cannella e uova sbattute. Una preparazione che al palato si presenta speziata ma dolce e salata allo stesso tempo. La pasta che si usa tradizionalmente come involucro per questo piatto è chiamata warka: fogli delicatissimi e molto sottili generalmente preparati in casa. Essendo anche questa preparazione molto difficile da reperire, possiamo sostituirla con pasta fillo o pasta brick. Se amate questo tipo di ricette potete provare un altro classico della cucina marocchina, la matbucha, simile alla nostra peperonata ma di origine araba.

Si tratta di una preparazione che combina il sapore del dolce e del salato; una serie di strati di pasta sfoglia, di carni salate, cotte lentamente in brodo e spezie e poi triturate, e uno strato croccante di mandorle tostate e tritate, cannella e zucchero.

Il ripieno viene preparato con un giorno di anticipo, ed è fatto rosolando i pezzi di carne in olio. Questi vengono poi trasferiti in un tegame, e con il rimanente olio, cipolle, acqua, prezzemolo e spezie varie, messi a cuocere. Il liquido viene poi raffreddato e, dopo, addensato a formare una salsa cremosa con uova sbattute. La carne e la pelle vengono triturate e aggiunte alla salsa, lasciando raffreddare durante la notte.

In una teglia rotonda, viene steso il primo strato di impasto che viene unto con il burro. Viene poi steso uno strato di salsa che viene ricoperto da uno di pasta sfoglia, ripetendo con un secondo strato di salsa e pasta. Viene poi cotto in forno, spolverato con lo zucchero a velo, cannella e mandorle tritate, e quindi servito.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:

250 GR PASTAFILLO
2 UOVA
2 CIPOLLE
500 GR DI POLLO
PREZZEMOLO
CANNELLA IN POLVERE
2 AGLIO
CORIANDOLO IN POLVERE
PAPRIKA
ZAFFERANO
ACQUA AI FIORI D'ARANCIO
100 GR DI MANDORLE
60GR DI BURRO
OLIO
ZUCCHERO
ZUCCHERO A VELO
SALE

PROCEDIMENTO:

In un'ampia padella fate scaldare l'olio extravergine d'oliva e aggiungete le cosce di pollo disossato. Fate rosolare su entrambi i lati.
Togliete il pollo dalla padella e aggiungete le cipolle affettate finemente, cuocete a fiamma bassa per circa 15 minuti facendo attenzione che non brucino.
Unite lo zenzero e l'aglio tritati, il coriandolo, lo zafferano, la paprika e l'acqua ai fiori di arancio, mescolate uniformemente e unite anche il pollo.

Coprite con 500 g di acqua calda e regolate di sale. Aggiungete un cucchiaino di prezzemolo tritato e cuocete per circa 60 minuti girando il pollo di tanto in tanto. Quando l'acqua viene assorbita togliete il pollo dalla padella, tagliatelo a striscioline e fatelo raffreddare.

In una ciotola sbattete le uova e unitevi la cipolla cotta.
In una padella a parte tostate le mandorle e tenetele da parte.
Nella stessa padella mettete lo zucchero e fatelo caramellare, rimettete le mandorle e amalgamatele con lo zucchero. Toglietele dalla padella, mettetele su un tagliere, fatele raffreddare e tritatele grossolanamente.

Con il burro fuso ungete una teglia da 20 centimetri di diametro e foderate con un foglio di pasta brick facendola sbordare.
Spennellate con altro burro e proseguite con gli altri fogli sempre ungendoli uno alla volta con il burro. Versate all'interno la metà del composto di cipolle.

Aggiungete il pollo e sopra la metà delle mandorle.
Terminate con il composto di uova e le mandorle rimaste. Coprite con altri fogli di pasta brick e ripiegatevi sopra i lembi, inumidite leggermente la superficie col burro. Cuocete a 185°C per 30-35 minuti, sfornate e cospargete con zucchero a velo miscelato con un cucchiaino raso di cannella. Rimettete in forno sotto al grill per pochi minuti finché non si caramella.


giovedì 7 settembre 2017

COUS COUS DI POLLO



OGGI VI PROPONGO UNA RICETTA TUNISINA DAVVERO SQUISITA, VI FARO' SCOPRIRE LE ORIGINI DI QUESTO PIATTO MERAVIGLIOSO


INGREDIENTI:

COUSCOUS 500 gr
POLLO a pezzi - 500 gr
CIPOLLE 2
PATATE 3
CAROTE 3
CECI 250 gr
CAVOLO CAPPUCCIO 500 gr
ZUCCA 600 gr
ZUCCHINE 3
CONCENTRATO DI POMODORO 100 gr
PEPERONCINO ROSSO PICCANTE in polvere - 1 cucchiaio da tè
TEBEL 1 cucchiaio da tè
SALSA HARISSA 1 cucchiaio da tè
OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA (EVO) 1 bicchiere
PEPERONCINO VERDE DOLCE 3

PREPARAZIONE:

Affettate le cipolle, scaldate l'olio nella parte inferiore della couscoussiera e fatevi rosolare le cipolle per circa 5 minuti. 
Unite i pezzi di pollo e fateli rosolare uniformemente per circa 10 minuti.

Unite il concentrato di pomodoro.
Fate cuocere qualche altro minuto poi aromatizzate con le spezie. Bagnare il tutto con 250 ml d'acqua.
Lasciate cuocere il tutto per altri 10 minuti, quindi unite le carote e i ceci e continuate la cottura unendo altri 250 ml d'acqua.

Unite, a questo punto, tutta la verdura in base ai tempi di cottura, da quella che impiega più tempo a quella che cuoce più velocemente.
Unite un altro 1/2 litro d'acqua per permettere alle verdure di cuocere omogeneamente; aggiungete del sale per iniziare ad insaporire la preparazione.

Prendete, ora, la semola per il couscous e lavoratela con un cucchiaio d'olio, un cucchiaino di sale e 60 ml d'acqua fredda.
Trasferite la semola così lavorata nella parte alta della couscoussiera affinché possa cuocere grazie al vapore proveniente dalla parte bassa della couscoussiera stessa, contenente il sugo.

Aggiungete al sugo altra acqua affinché possa prodursi abbastanza vapore per la cottura della semola.
Lasciate cuocere la semola per circa 20 minuti, quindi toglietela dalla couscoussiera, trasferitela in una ciotola e rilavoratela con le mani aggiungendo altri 60 ml d'acqua fredda.

Rimettete la semola nella couscoussiera e lasciatela cuocere per altri 20 minuti.
Al termine della cottura del pollo, ultimate il condimento del cous cous adagiando sulla semola i pezzi di pollo e le verdure cotte.

Decorate il tutto con qualche peperoncino verde dolce fritto.

Questa pietanza fece ingresso nell'isola italiana intorno all''800 e da allora è diventato uno dei piatti tipici consumati nella zona. A San Vito Lo Capo, in Sicilia, ogni anno si celebrai il Cous Cous Fest, un festival gastronomico dedicato al cous cous che favorisce anche l'integrazione culturale.

Il couscous è il piatto più popolare in Marocco e nel Nord Africa, ma diffuso in tutto il mondo. La storia ha elaborato diverse opinioni circa le sue origini. Alcuni ritengono che il couscous, come la pasta, sia stata creato in Cina, mentre altri sono sicuri della sua origine dall’Africa dell’est. Tuttavia, l’evidenza più palese sembra indicare il Nord Africa. Inoltre, proprio qui, delle scoperte archeologiche risalenti al nono secolo, avrebbe portato alla luce degli utensili da cucina per preparare il couscous.



Nell’undicesimo secolo, la conquista arabo-islamica ha contribuito alla diffusione del piatto in tutta la regione nordafricana. La crescita economica e lo sviluppo della produzione di grano ne hanno accelerato l’espansione. Quindi il couscous fu portato in Spagna, nella regione meridionale dell’Andalusia, e lungo il perimetro del Mediterraneo. In uno scritto del XVI secolo di Francois Revelais, si nota come in Provenza fosse diffuso e apprezzato il Coscoton a la Moresque. Il couscous giunse fino in Sud America, attraverso le colonie portoghesi emigrate dal Marocco. L’espansione del couscous è continuata durante il XX secolo, soprattutto a causa di ondate migratorie dal Nord Africa verso l’Europa, la Francia in particolare. Un recente sondaggio ha svelato come il couscous sia oggi il secondo piatto preferito dai transalpini.

Oggi il couscous è l’ambasciatore culinario del Nord Africa ed è un emblema dell’arte culinaria marocchina. Vediamo la ricetta del couscous tradizionale, per il quale c’è bisogno della pentola apposita, la cuscussiera.

Ingredienti:
couscous di semola 
pomodori 
cipolle 
ceci ammollati 
zucchine 
verza 
carote 
patate 
carne di agnello 
pepe
cumino
coriandolo macinato 
zafferano

Preparazione:
Il couscous si trova facilmente nei supermercati e si prepara senza troppi problemi: basta infatti versarlo in una pentola e coprirlo con brodo bollente, fino a quando i granuli di semola si gonfiano. Una volta ottenuto ciò, i granuli vanno separati con una forchetta. Manca solo il condimento, anch’esso semplice da preparare. Dopo aver fatto rosolare l’agnello in una padella con un po’ di olio, aggiungere pomodori, cipolle (tagliate molto finemente), zucchine, verza, carote e patate e pezzetti e ceci. Ricoprire con acqua e lasciar cuocere per diversi minuti, finché le verdure non saranno pronte. A cottura quasi ultimata, insaporire con le spezie.


È protagonista di numerosi piatti estivi e freddi, si presta a una serie di interpretazioni che coinvolgono diversi ingredienti, in primis pesce e ortaggi. Ma è ottimo anche caldo, in inverno, reso ancora più solido dall’aggiunta di carne. IL COUS COUS POSSIEDE UNA STORIA MILLENARIA E UN'AFFASCINANTE LEGGENDA LEGATA A RE SALOMONE Il cous cous, ottenuto dalla semola di grano duro macinata, aspersa d’acqua e lavorata fino a ricavarne infinite minuscole palline che poi sono cotte a vapore, è ormai noto a tutti anche in Italia.

 Però forse non tutti sanno che vanta una storia millenaria. Le origini si fanno risalire al VII secolo dopo Cristo: è l’alimento principe del Nord Africa, ma c’è un’affascinante leggenda, tuttavia, che porta a compiere numerosi passi indietro, giungendo fino al 950-930 prima di Cristo. Pare infatti che il Re Salomone si concedesse grandi mangiate di cous cous per alleviare le pene d’amore causate dalla Regina di Saba: già allora un rimedio universale, evidentemente. Non solo: con il tempo il cous cous è diventato protagonista di un rito dell’Agape, proprio come il pane cristiano che è spezzato e distribuito, oppure il riso che gli orientali dividono in segno di comunione e fratellanza.






mercoledì 6 settembre 2017

CHIODI DI GAROFANO


Il chiodo di garofano è una spezia che gode di un veri e propri poteri curativi Il chiodo di garofano è una spezia molto usata in cucina, di provenienza asiatica. Il nome è dato dal fatto che questa spezia ricorda il garofano ma in realtà è il bocciolo essiccato della pianta di Eugenia caryophyllata, un albero molto diffuso in oriente. Per secoli è stato al centro del commercio delle spezie provenienti dalle lontane isole Molucche, in Indonesia.

 I chiodi di garofano contengono flavonoidi, tannini, triterpeni e composti volatili tra cui l’eugenolo, componente base dell’olio essenziale e responsabile del potere analgesico di questa spezia. Fin dall’antichità i chiodi di garofano venivano utilizzati proprio per le proprietà analgesiche, trovando il maggior utilizzo nella cura del male ai denti e per lenire le infiammazioni cutanee. Oggi questa spezia è molto utilizzata in cucina e gode di vere proprietà curative. Le proprietà del chiodo di garofano Antinfiammatorio

Le proprietà antinfiammatorie del chiodo di garofano sono conosciute da secoli. Questo beneficio è dato dai flavonoidi in essi contenuti. Anestetico I chiodi di garofano godono di ottime proprietà anestetiche, per questo vengono utilizzati spesso come rimedio naturale contro il male ai denti, applicandoli direttamente sulla parte dolorante o tramite gargarismi. Benefici all’apparato digerente I chiodi di garofano migliorano la capacità del cibo di passare per l’intestino, senza creare accumuli di tossine. Antimicrobico I benefici antimicrobici dei chiodi di garofano sono conosciuti da secoli, tanto che gli antichi egizi li utilizzavano per imbalsamare i cadaveri ed evitare il formarsi di funghi e batteri dannosi. Oggi gli infusi di questa spezia sono utilizzati per combattere micosi della pelle, spesso uniti a timo e coriandolo. Tonico I chiodi di garofano aiutano a vincere la spossatezza e il mal di testa, stimolando la circolazione sanguigna. Per questo motivo i chiodi di garofano sono considerati dei buoni afrodisiaci. 

Antiossidante I chiodi di garofano sono ricchi di antiossidanti e quindi contrastano l’invecchiamento della pelle e il formarsi di pericolosi radicali liberi. Conservano i cibi I chiodi di garofano godono di un’altra interessante proprietà: aiutano a conservare più a lungo i cibi. Questo grazie alla capacità di ostacolare il processo di ossidazione dei grassi, facendo in modo che i cibi possano conservare più a lungo la loro freschezza e le loro caratteristiche nutrizionali.

 Qualche consiglio su come utilizzare i Chiodi di garofano Come usare i Chiodi di garofano in cucina In cucina questa spezia è spesso utilizzata come accompagnamento a carni, formaggi stagionati e alcune verdure. In tal caso aggiungere pochi chiodi di garofano nel condimento. Molto utilizzati anche per aromatizzare vini, liquori e dolci. I Chiodi di garofano a scopo terapeutico: le proprietà medicinali L’ infuso di Chiodi di garofano viene utilizzato per attenuare la nausea, l’indigestione ed i disturbi intestinali: la dose consigliata è quella di 1 o 2 chiodi ogni 15 ml di acqua calda. In alternativa all’infuso si può utilizzare la tintura madre da assumere 30 gocce in poca acqua 3 volte al giorno (salvo indicazioni diverse da parte del medico o dell’erborista).

 L’olio essenziale di Chiodi di garofano è un valido antisettico contro i virus e le micosi, inoltre svolge un’efficace azione anestetica. Gli altri utilizzi dei Chiodi di garofano Se messi negli armadi in sacchetti aromatici i chiodi di garofano terranno lontane le tarme, così come se messi in un piccolo contenitore nelle dispense in cucina terranno lontane le farfalline del cibo. I chiodi di garofano, uniti al limone, se messi sul davanzale aiutano a tenere lontano le mosche. 

Controindicazioni, effetti collaterali e interazioni Evitare l’utilizzo nella fase finale della gravidanza. Non utilizzare in caso di ulcera o di ipersensibilità verso uno o più componenti. A dosi elevate l’Olio essenziale di Chiodi di Garofano è tossico per il fegato ed il sistema nervoso. Non applicare l’olio essenziale puro sulle gengive e sulla pelle perchè è irritante, diluiscilo sempre con un olio vegetale neutro (per esempio l’Olio di mandorla).

Fra i numerosi benefici dei chiodi di garofano dobbiamo ricordare gli effetti antisettici e antispasmodici che sono in grado di apportare. Ecco perché queste spezie possono essere utili nel determinare la guarigione da infezioni o ustioni.

Bisogna però tenere presente che l’olio estratto non va applicato sulla pelle senza essere diluito, perché potrebbe essere irritante. Anche questo è da tenere presente per quanto riguarda le controindicazioni che l’uso dei fiori può comportare. Inoltre i chiodi di garofano esercitano un’azione di prevenzione degli spasmi muscolari.

Diversi sono i benefici che i chiodi di garofano possono apportare nei confronti dell’apparato digerente. Tali spezie infatti riescono a migliorare la capacità del cibo di passare per l’intestino, in modo da non determinare un accumulo di tossine dannose per l’organismo.



I chiodi di garofano hanno delle proprietà benefiche, che sono conosciute fin dall’antichità. Si tratta di proprietà terapeutiche vere e proprie. Ad esempio infatti l’infuso di chiodi di garofano viene utilizzato per attenuare la sensazione di nausea, l’indigestione e i disturbi intestinali. Altrettanto utilizzato è l’olio essenziale, che svolge un’opportuna azione antisettica. Le proprietà curative dei chiodi di garofano sono molte. Vediamone alcune nello specifico.

1. Effetti antisettici e antispasmodici
Fra i numerosi benefici dei chiodi di garofano dobbiamo ricordare gli effetti antisettici e antispasmodici che sono in grado di apportare. Ecco perché queste spezie possono essere utili nel determinare la guarigione da infezioni o ustioni.

Bisogna però tenere presente che l’olio estratto non va applicato sulla pelle senza essere diluito, perché potrebbe essere irritante. Anche questo è da tenere presente per quanto riguarda le controindicazioni che l’uso dei fiori può comportare. Inoltre i chiodi di garofano esercitano un’azione di prevenzione degli spasmi muscolari.


Note sono le proprietà antinfiammatorie dei chiodi di garofano. Questo effetto è dovuto all’abbondanza di flavonoidi che essi contengono. L’aromaterapia utilizza le spezie per rimediare ad alcune patologie, dal raffreddore alla bronchite, dall’asma alla sinusite, dai reumatismi all’artrite.


Diversi sono i benefici che i chiodi di garofano possono apportare nei confronti dell’apparato digerente. Tali spezie infatti riescono a migliorare la capacità del cibo di passare per l’intestino, in modo da non determinare un accumulo di tossine dannose per l’organismo.


I chiodi di garofano possono essere utili anche contro il mal di denti. Infatti, in caso di infiammazione della cavità orale e della trachea, può essere utile ricorrere a degli sciacqui o a dei gargarismi con una soluzione composta da acqua ed essenza di chiodi di garofano. Le infiammazioni alla bocca possono essere combattute con l’olio essenziale di chiodi di garofano.

Le spezie in questione hanno anche delle proprietà analgesiche, che sono dovute essenzialmente ad un principio attivo. Si tratta dell’olio di eugenolo, che viene utilizzato soprattutto per la cura della cavità orale.

Ecco perché questo prodotto è presente nelle ricette di vari dentifrici e prodotti antibatterici per la bocca: favorisce la salute orale.

Contro le micosi si può utilizzare soprattutto l’infuso di chiodi di garofano. In particolare si usa per trattare le micosi della pelle e delle membrane mucose. Per le micosi alle mani o ai piedi è utile unire ai chiodi di garofano timo, vaniglia, coriandolo e cumino.



I chiodi di garofano hanno delle proprietà benefiche, che sono conosciute fin dall’antichità. Si tratta di proprietà terapeutiche vere e proprie. Ad esempio infatti l’infuso di chiodi di garofano viene utilizzato per attenuare la sensazione di nausea, l’indigestione e i disturbi intestinali. Altrettanto utilizzato è l’olio essenziale, che svolge un’opportuna azione antisettica. Le proprietà curative dei chiodi di garofano sono molte. Vediamone alcune nello specifico.

1. Effetti antisettici e antispasmodici
Fra i numerosi benefici dei chiodi di garofano dobbiamo ricordare gli effetti antisettici e antispasmodici che sono in grado di apportare. Ecco perché queste spezie possono essere utili nel determinare la guarigione da infezioni o ustioni.

Bisogna però tenere presente che l’olio estratto non va applicato sulla pelle senza essere diluito, perché potrebbe essere irritante. Anche questo è da tenere presente per quanto riguarda le controindicazioni che l’uso dei fiori può comportare. Inoltre i chiodi di garofano esercitano un’azione di prevenzione degli spasmi muscolari.

Note sono le proprietà antinfiammatorie dei chiodi di garofano. Questo effetto è dovuto all’abbondanza di flavonoidi che essi contengono. L’aromaterapia utilizza le spezie per rimediare ad alcune patologie, dal raffreddore alla bronchite, dall’asma alla sinusite, dai reumatismi all’artrite.

Diversi sono i benefici che i chiodi di garofano possono apportare nei confronti dell’apparato digerente. Tali spezie infatti riescono a migliorare la capacità del cibo di passare per l’intestino, in modo da non determinare un accumulo di tossine dannose per l’organismo.

I chiodi di garofano possono essere utili anche contro il mal di denti. Infatti, in caso di infiammazione della cavità orale e della trachea, può essere utile ricorrere a degli sciacqui o a dei gargarismi con una soluzione composta da acqua ed essenza di chiodi di garofano. Le infiammazioni alla bocca possono essere combattute con l’olio essenziale di chiodi di garofano.


Le spezie in questione hanno anche delle proprietà analgesiche, che sono dovute essenzialmente ad un principio attivo. Si tratta dell’olio di eugenolo, che viene utilizzato soprattutto per la cura della cavità orale.

Ecco perché questo prodotto è presente nelle ricette di vari dentifrici e prodotti antibatterici per la bocca: favorisce la salute orale.


Contro le micosi si può utilizzare soprattutto l’infuso di chiodi di garofano. In particolare si usa per trattare le micosi della pelle e delle membrane mucose. Per le micosi alle mani o ai piedi è utile unire ai chiodi di garofano timo, vaniglia, coriandolo e cumino.


L’invecchiamento può essere combattuto in molti modi e a volte non occorre nemmeno fare ricorso agli ultimi ritrovati offerti dalla chirurgia estetica. Per fare in modo che il nostro aspetto e tutto il nostro organismo rimangano a lungo più giovani, si può ricorrere ai chiodi di garofano.

Lo hanno reso noto i ricercatori della Miguel Hernández University, che hanno condotto uno specifico studio sull'argomento, scoprendo che le spezie in questione possiedono rilevanti proprietà antiossidanti in grado di agire in maniera determinante contro l’invecchiamento. Le sostanze dal potere antiossidante rispondono infatti ad una non trascurabile funzione che consiste nel contrastare l’azione dei radicali liberi, permettendo al cuore e ai tessuti di ricavarne un grande beneficio.

I chiodi di garofano avrebbero anche un’altra importante proprietà. Sono infatti in grado di ostacolare il processo di ossidazione dei lipidi, facendo in modo che i cibi possano conservare più a lungo il loro carattere di freschezza. Gli alimenti, grazie all'impiego dei chiodi di garofano, possono conservarsi meglio e più a lungo e possono mantenere inalterato il loro valore nutrizionale, apportando rilevanti benefici a tutto il nostro organismo.

Le spezie in questione vanno bene anche per combattere l’inappetenza. In questo caso si deve utilizzare la tintura di chiodi di garofano, alla quale si possono aggiungere dello zenzero e della scorza di cannella. E’ bene assumerne 15 o 20 gocce più volte al giorno insieme all'acqua o sotto forma di tisana.

Un piccolo segreto: ricordiamoci che chiodi di garofano e limone rappresentano un’ottima soluzione da collocare sui davanzali delle finestre per allontanare le mosche.